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Arabə e queer è la radicale affermazione di esistenza di una comunità che si riconosce nell’ampia costellazione Lgbtqi+ e condivide radici nei paesi arabi e nella loro diaspora. Le storie di vita qui raccolte vanno oltre il resoconto della discriminazione subita da istituzioni o famiglie conservatrici: sono «storie di amore e orgoglio, cuori infranti ed empatia, coraggio e ironia». Le pressioni sociali, le battaglie, i desideri riguardo a sessualità e genere prendono una forma particolare, in cui essere nerə o musulmanə ha un ruolo inatteso; le proiezioni dell’Occidente bianco in tema di libertà e diritti rivelano tutta la loro inconsistenza. L’intensità della narrazione, fatta di vulnerabilità, di strategie e legami affettivi complessi, permette di avvicinarsi ai sentimenti profondi alla base della richiesta di riconoscimento della comunità araba queer, che prende spazio in questo libro, per la prima volta, in forma collettiva.

 

Arabə e queer. Storie Lgbtq+ dal mondo arabo

a cura di Elias Jahshan

traduzione di Giorgia Sallusti

Tamu, 2024

Cos'è veramente l'attrazione sessuale e come si vive senza averla mai provata? Cosa possiamo imparare dall'asessualità su temi come i ruoli di genere, il romanticismo, il consenso e le pressioni della società? Mentre lavorava come giornalista scientifica per "The Verge", Angela Chen ha iniziato a studiare il ruolo dell'attrazione sessuale nella cultura occidentale e il modo in cui l'esistenza dell'asessualità può aprire nuove prospettive per comprendere cosa attira gli esseri umani l'uno verso l'altro. Ciò che è emerso dalla sua indagine è che le questioni con cui si misurano le persone ace – su attività sessuale, intreccio tra sessualità e identità, esplorazione di bisogni diversi nelle relazioni – sono di interesse davvero generale. A cavallo tra reportage, saggio culturale e memoir personale, Ace parla di linguaggio, filosofia, medicina, stereotipi sociali… e molto altro ancora.

 

Ace. Cosa ci rivela l'asessualità sul desiderio, la società e il significato del sesso

di Angela Chen

traduzione di Giorgia Sallusti

Mondadori, 2023

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Sali su un aereo portandoti dietro solo una borsa in cui sono nascoste le ceneri di tuo padre, alla volta di un paese sconosciuto che dovrebbe essere il tuo ma non lo sarà mai. Non proprio una passeggiata. Eppure leggiamo col sorriso, perché tutto ciò che Randa Jarrar tocca sembra assumere una levità che ricorda la protagonista del primo di questi racconti, Qamar, di giorno in equilibrio su una fune senza protezioni al circo di Alessandria e la notte sul tetto di un palazzo a guardare la luna. In bilico fra risate e lacrime, fra realismo e favola, come una Shahrazād impertinente, la voce dell’autrice ci accompagna in viaggio nel traffico del Cairo e fra le macerie di Gaza, in mezzo ai gabbiani anarchici di Atene o nei saloni di bellezza del Michigan. Randa Jarrar dà voce a chi non occupa il centro della scena ma a chi abita le quinte. Come le donne, orientali e occidentali, capaci all’occorrenza di indossare un velo oppure i guantoni di Muhammad Ali per sferrare il gancio decisivo quando la storia sta per finire.

 

Io, lui e Muhammad Ali

di Randa Jarrar

traduzione di Giorgia Sallusti

Racconti edizioni, 2022

Puoi trovarlo qui.

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